San Gimignano: le piazze da scoprire

San Gimignano è un borgo medievale ricco di piazze da scoprire. Tra queste le più visitate dai turisti sono Piazza della Cisterna centro economico e Piazza Duomo, fulcro della vita religiosa e politica della cittadina. Camminando tra i vicoli di San Gimignano si arriva in luoghi meno conosciuti, ma altrettanto ricchi di fascino e di storia che vale la pena visitare. Tra queste Piazza Pecori, Piazza delle Erbe e Piazza Sant’Agostino.

Piazza delle Erbe a San Gimignano

Scendendo dalla scalinata della Collegiata sulla sinistra si trova Piazza delle Erbe. Chiamata così perchè oggi come in passato si svolge il mercato dei prodotti della campagna.

Piazza delle Erbe ha una forma triangolare  che si chiude verso la rocca. Recentemente il pavimento è stato ricoperto di mattoni. Grazie a questo intervento la piazza ha acquistato in ampiezza ma ha perso la sua peculiarità originaria. In piazza delle Erbe si poteva rinfrescarsi all’ombra di antichi olmi e al centro c’era una piccola fontana. Le case che circondano la piazza colpiscono per la loro semplice signorilità. Sul lato che confina con Piazza Duomo svettano le Torri Gemelle dell’importante famiglia ghibellina dei Salvucci.

Sul lato sinistro la piazza è delimitata dalla torre campanaria e dalla fiancata della Collegiata, sulla quale si possono ancora vedere le tracce delle finestre gotiche chiuse per consentire la realizzazione degli affreschi del nuovo testamento.

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Piazza Sant’Agostino

La Piazza di sant’Agostino, più isolata rispetto alle altre è raggiungibile con una breve camminata lungo i vicoli sulla sinistra della Porta San Matteo.

Al centro della Piazza di Sant’Agostino, con la sua consueta pavimentazione di mattoni disposti a lisca di pesce, troviamo un pozzo in pietra a forma esagonale disposto su una base esagonale rialzata da due scalini.

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La Chiesa di Sant’Agostino a San Gimignano

Un lato della Piazza è occupato dalla Chiesa di sant’Agostino, ricca di capolavori di pittura e di scultura di artisti italiani del Medioevo e del Rinascimento. I monaci Agostiniani iniziarono la costruzione della Chiesa e del convento nel 1820. Le decorazioni all’interno risalgono al 1400.

La chiesa presenta caratteristiche derivate sia dall’architettura romanica che da quella gotica. E’ semplice e austera, realizzata con mattoni e la facciata principale è aperta solo da un portale e da un occhio con la cornice decorata in cotto. Gli elementi gotici sono rappresentate dalle vetrate, alte e strette, sui fianchi della chiesa. Adiacente alla chiesa sorge il Convento agostiniano e un chiostro quattrocentesco.

L’interno della Chiesa di Sant’Agostino

All’interno si trova un’ampia navata, con il soffitto a capriate lignee, che si conclude con una cappella quadrangolare affiancata da due cappelle minori, anch’esse a pianta quadrangolare.

All’interno della Chiesa di Sant’Agostino sono conservate molte opere d’arte. Tra queste la Pala sull’altare maggiore di Pietro del Pollaio con gli affreschi, ormai rovinati, di Lippo Memmi.

La zona absidale è composta dalla cappella centrale del coro, affiancata da due cappelle laterali. Nella cappella maggiore del coro si trova un pregevole ciclo di affreschi con episodi della Vita di Sant’Agostino, eseguiti tra il 1464 e il 1465 da Benozzo Gozzoli. Si tratta di 17 scene, ricche di ritratti e di elementi prospettici, separate da cornici decorate che si leggono per fasce da sinistra verso destra.

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Nella cappella alla destra dell’altare maggiore si trovano affreschi di Bartolo di Fredi che raffigurano scene della Vita della Vergine. La pala d’altare di questa cappella è una Nascita di Maria del Tamagni. Nella cappella di sinistra, chiamata anche cappella del Sacramento, è stata collocata una tavola di scuola fiorentina raffigurante una Pietà con episodi della passione.

Sul fondo della chiesa c’è la Cappella dedicata al santo sangimignanese Bartolo, con il pavimento in maioliche di Andrea della Robbia. Nella cappella si possono vede l’altare in marmo bianco di Benedetto da Maiano, decorato con il racconto dei miracoli di San Bartolo. Qui si trovano i resti del santo. Mentre gli affreschi sono di Sebastiano Mainardi. Egli ha raffigurato, sulla volta, i Dottori della Chiesa cioè Ambrogio, Agostino, Girolamo e Gregorio; e sulla parete accanto all’altare San Gimgnano, Santa Lucia e San Nicola di Bari.

… la navata …

Anche la navata è ricca di opere d’arte. Sopra il primo altare sul lato destro vi è una tavola con Madonna in trono col Bambino e Santi di Pie Francesco Fiorentino. La lunetta sopra l’altare raffigurante il Compianto su Cristo morto è del sangimignanese Vincenzo Tamagni. Proseguendo si incontra un altare in stile barocco dove si vedono i quattro Santi affrescati dal Tamagni. Essi si trovano ai lati della statua di San Nicola da Tolentino, inserita nel 1736 sopra l’altare al posto della statua di Sant’Antonio Abate. Sul lato destro della chiesa, un affresco raffigurante Cristo in Pietà fra la Madonna e San Giovanni Evangelista del pittore Bartolo di Fredi.

Nel lato sinistro della navata, in prossimità della cappella del sacramento troviamo un affresco di Mainardi che raffigura San Gimignano che benedice tre cittadini illustri di San Giminiano: il prete umanista Mattia Lupi, il canonista Domenico Mainardi e il giureconsulto Nello Nelli. Sotto questo dipinto è stato aggiunto nel 1488 un affresco, raffigurante il monumento funebre del frate Strambi. Verso la metà della navata è l’affresco con il San Sebastiano con devoti di Gozzoli. Raffigura il santo, che con il proprio mantello sorretto dagli angeli protegge il popolo di San Gimignano dalle frecce scagliate dall’ira di Dio, mentre Cristo e la Madonna intercedono per loro.

Segue una tavola con Madonna in trono con bambino e Santi  di Rdolfo del Ghirlandaio. Infine, al primo altare, l’Adorazione della Croce, affresco di Tamagni.

La Chiesa di San Pietro

Sempre nella Piazza di Sant’Agostino, sul lato opposto della Chiesa di Sant’Agostino, troviamo la Chiesa di San Pietro  una delle più antiche di San Gimignano risalente al XII secolo.

La sua facciata in laterizio è alleggerita dalle mensole in terracotta del cornicione e da un unico sobrio rosone sistemato sopra la porta d’ingresso. Per accedere alla chiesa ci sono quattro scaloni in pietra. Esternamente si notano due distinte fasi costruttive. Nella fiancata settentrionale si nota una ricucitura della muratura in mattoni: sulla destra si trova la parte più antica e sulla sinistra la più recente. La fiancata meridionale corrisponde all’antica facciata dove si apriva un portale, la lunetta e gli stipiti sono frutto di un restauro. Sulla parete meridionale e sopra il portone si aprono delle monofore.

All’interno è presente una sola navata con presbiterio rialzato. Il soffitto è a capriate e le pareti sono ricche di affreschi della prima metà del Trecento.  Degno di mota è quello della Madonna che porta per mano il bambino Gesù, tra San Pietro e San Giovanni Battista, che molti hanno ritenuto di Lippo Memmi ma che, più probabilmente, è del fratello Federico. Tra gli altri ci sono l’ Annunciazione, la Madonna in trono tra due sante e l’Adorazione dei Magi di Memmo di Filippuccio.

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