Villa Pizzo a Cernobbio a “picco” sul lago

Villa Pizzo o Volpi Bassani è stata costruita tra i magnifici paesi di Cernobbio e Moltrasio. Costruita su un promontorio è pienamente visibile solo dal lago.

Villa Pizzo è un luogo suggestivo e romantico. Ha in sé il fascino di una dimora ricca di tradizione e di prestigio. Racchiude la storia dell’aristocrazia e della borghesia che hanno reso famoso Cernobbio e il Lago di Como. Il tutto immerso in un giardino all’italiana tra viali di alberi secolari e panorami che lasciano senza fiato.

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Oggi la villa ospita numerosi matrimoni ed eventi. E’ visitabile solo su prenotazione.

La storia di Villa Pizzo

Nel 1435 Giovanni Muggiasca, un ricco commerciante, acquistò i territori sul promontorio del Pizzo. Qui, dove già vi erano qualche casa agricola, vi fece costruire una abitazione per la villeggiatura. Questo territorio era ricco di vigneti e ulivi. L’appezzamento si estendeva dalle rive del lago di Como fino alle colline sovrastanti incontrando anche la strada Regina, arteria di traffico fondamentale per i commerci diretti verso il nord.

Nel ‘600 quando il nord Italia fu invaso dalla pesta, la famiglia Muggiasca fuggì da como per rifugiarsi a Villa Pizzo. I Muggiasca ospitarono numerosi concittadini ai quali, in cambio chiesero di aiutarli nella bonifica del terreno. Fu in questo periodo di forzata segregazione che cominciarono i lavori nel parco e di ristrutturazione dell’edificio rurale che iniziò a prendere le sembianze di una villa signorile. L’ultimo dei Muggiasca ad abitare a Villa Pizzo fu Giovanni Battista, poi vescovo di Como. A lui si deve gran parte dell’arredamento in stile neoclassico e il piccolo monumento marmoreo, nel parco della villa, dedicato ad Alessandro Volta. Raffigurante un vaso funebre di elegante fattura classica con il simbolo della pila elettrica.

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… la villa dopo i Muggiasca…

Gian Battista nomina come suo erede l’ospedale Sant’Anna di Como che metterà al’asta l’intero edificio. Nel 1843, Villa Pizz0, fu acquistata dall’arciduca Ranieri D’Asburgo, Vicerè del Lombardo Veneto, che visse nella villa per numerosi anni con la moglie Maria Elisabetta Savoia di Carignano. In questo periodo si dedicò con passione all’abbellimento del parco. Fu questo uno dei periodi di maggior splendore di villa Pizzo, frequentata da nobili e uomini di cultura. Nel 1848 fu costretto ad abbandonare la villa a causa dei Moti di Milano.

Nel 1865, Villa Pizzo fu comprata da Madame Mousard che la fece intraprendere opere di ristrutturare. Le sale della residenza furono ristrutturate e gli antichi affreschi che decoravano i soffitti furono coperti da cicli pittorici d’ispirazione pompeiana, secondo il gusto dell’epoca.

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La facciata acquisì quel color rosa pallido che è rimasto fino ad oggi e sul tetto fecero la loro comparsa alcuni ornamenti in lamiera “alla cinese”, con campanellini che tintinnavano al vento.

Nel 1871, Madame Musard lasciò la villa che venne rilevata dalla famiglia Volpi Bassani. La villa continuò sostanzialmente a mantenere la sua impronta originaria.

L’architettura della villa

Il complesso di Villa Pizzo oltre all’edificio principale comprende anche delle depandance, le serre, il mausoleo Volpi-Basaani e il parco.

L’edificio principale è a pianta rettangolare su due piani. La facciata, simmetrica, è definita da un semplice balcone in posizione centrale sopra l’ingresso. L’architettura è caratterizzata da grande linearità. La sobrietà si ritrova nei volumi squadrati, nella ripartizione ritmica dei piani e nelle sobrie decorazioni in facciata. L’intervento dell’architetto è in grande equilibrio con l’irregolare natura del luogo

Il bellissimo giardino di Villa Pizzo

Il parco di Villa Pizzo fu oggetto della passione botanica del Vicerè Ranieri d’Asburgo e successivamente di Madame Mousard.

Il giardino all’italiana si presenta con terrazze, scalinate, fontane e statue del seicento. Nelle aree più vicine agli edifici principali il giardino si sviluppa con geometrici vialetti allungati, siepi, aiuole e fontane barocche.

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Il parco dalla villa di Cernobbio si sviluppa verso il lago attraverso un’estesa rete di viali che lo percorrono a vari livelli con una lussureggiante vegetazione. Tra questi viali si sussegue una grande varietà di piante esotiche, aloe e orchidee. Per poi proseguire attraverso una grotta artificiale nel Viale dei Cipressi, che dal lago caratterizza la villa.

Verso Moltrasio, il giardino si fa sempre più ricco e dotato di specie arboree ad alto fusto, intersecato da un sistema di vialetti e sentieri minori, ai cui margini vi sono una grotta d’acqua, vasche, corsi d’acqua e la “Fontana di Alessandro Volta”, inserita tra le false rovine di un tempietto classico.

Sul lato occidentale del parco si trova la vecchia darsena che si apre sulla piscina di Villa d’Este. Mentre quella nuova, eretta dai Volpi-Bassani, domina il bacino di Moltrasio fino alla punta di Torno.

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