Le Isole Egadi: l’arcipelago con Favignana, Marettimo e Levanzo

Le Isole Egadi si trovano a circa  7 km dalla costa occidentale della Sicilia tra Trapani e Marsala. L’Arcipelaco delle Egadi è composto dalle tre isole di Favignana, Levanzo e Marettimo; dall’isolotto di Formica e dallo scoglio di Maraone. Più una serie di scogli e faraglioni più piccoli come Galeotta e Tagnone.

L’Arcipelago fa parte della Riserva naturale marina delle Isole Egadi. Con la sua superficie è l’area marina protetta più estesa in Europa. Dal 2001 è stata affidata in gestione al Comune di Favignana dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

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Le Isole Egadi sono caratterizzate da acque cristalline che abbracciano tutte le sfumature del blu e del turchese. Famose per la bellezza e la varietà delle sue spiagge che accontentano i gusti di tutti. E’ una meta molto ambita anche per gli appassionati dello snorkeling, delle immersioni e della vela.

Oltre il bellissimo mare non mancano attrattive culturali come l’ex Stabilimento Florio a Favignana, il più grande museo del mare d’Europa; e la Grotta del Genovese a Levanzo, il più importante complesso di figure parietali del nostro paese, risalenti al paleolitico-neolitico. Marettimo propone anche sentieri in montagna per il trekking, mentre per i più avventurosi a Favignana è possibile cimentarsi in un Charter di Pesca Sportiva. Numerose sono poi le escursioni nelle Egadi adatte a tutti: il giro delle isole in barca, la visita dei giardini ipogei, la scalata a dorso d’asino in cima al monte Santa Caterina, e tanto altro ancora.

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Le Isole Egadi e la loro storia

I primi insediamenti nelle Isole Egadi risalgono al Paleolitico. Gli uomini primitivi si insediarono nelle grotte lungo la costa e vivevano di caccia, di pesca, raccoglievano molluschi e frutti. la loro testimonianza più importante la lasciarono nella Grotta del Genovese. Le cui pareti sono ricoperte di preziosi graffiti e pitture che ci raccontano la loro vita quotidiana e la loro sfera spirituale.

Le Isole Egadi erano già conosciute nell’antichità con il nome Aegates che significa isole delle capre per la loro abbondante presenza sul territorio.

I Fenici si stabilirono a Favignana a partire dall’ VIII secolo a.C.. Infatti le Egadi erano in una posizione strategica per i loro intensi traffici commerciali. Essi si insediarono nella zona nord-orientale dell’isola nota con il nome di San Nicola. Del loro insediamento è rimasta traccia nelle grotte usate come abitazione, luogo sacro e tombe. Qui i Fenici vissero fino al 241 a.C., quando vennero sconfitti dall’esercito romano nella battaglia finale della Prima Guerra Punica. I Romani lasciarono molte testimonianze sull’isola di Favignana. Tra queste ricordiamo presso Cala Minnola i resti di uno stabilimento di lavorazione del pescato, formato da otto vasche quadrangolari rivestite in coccio pesto. Ricordiamo anche il Bagno delle Donne, una sorta di ninfeo che riceveva acqua dal mare mediante un condotto. Inoltre a  Marettimo possiamo ammirare il sito archeologico denominato “Case Romane”.

Il periodo Normanno

Dopo il crollo dell’Impero Romano, le isole caddero prima nelle mani dei Vandali e dei Goti e poi in quelle dei Saraceni. Per finire in quelle Normanne nel 1081. Sotto il regno di Ruggero d’Altavilla Favignana visse un periodo florido.  Le torri saracene furono ampliate e trasformate nei due fortilizi di Santa Caterina in cima alla montagna e di San Leonardo, mentre il forte di San Giacomo fu costruito all’interno dell’ex-carcere in paese. A Marettimo la torre di avvistamento venne trasformata dai Normanni nel fortilizio di Punta Troia. Con i Normanni, le Isole Egadi oltre a pace e prosperità, tornarono alla pratica della religione cristiana che si diffuse in tutto l’arcipelago.

I Pallavicino e i Florio

Nel 1640, le Isole Egadi, passarono al genovese Camillo Pallavicino. Il quale fece opere di bonifica del suolo, introdussero a Favignana l’agricoltura, si costruirono le prime case presso la chiesetta di S. Anna. Le grotte, precedentemente utilizzate come abitazioni, vennero trasformate in stalle e fienili. A Levanzo vennero realizzati vigneti, mentre Marettimo fu utilizzata prevalentemente per il rifornimento di legname.

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Nel 1874 le Isole Egadi e la Tonnara furono vendute a Ignazio Florio, anche se già nel 1841. La famiglia Florio rappresentò il periodo più florido per l’arcipelago. Grazie alla Tonnara e alle attività economiche ad essa relative, Favignana divenne la “Regina delle tonnare”. Oltre al grandissimo impulso dato all’economia isolana, i Florio cambiarono l’aspetto di Favignana sistemando l’intero arco portuale, costruirono e sistemarono il Palazzo Florio in stile liberty, la Camparia, lo Stabilimento Florio e la chiesetta di S. Antonio affidando i lavori all’architetto Damiani Almeyda.

Dal periodo borbonico a oggi

Dal periodo Borbonico fino al fascismo l’isola fu utilizzata soprattutto come prigione e luogo di confino per gli avversari politici. Durante il periodo borbonico nella fossa di Santa Caterina fu rinchiuso il mazziniano Giovanni Nicotera che venne poi liberato dai Garibaldini.

Durante il secondo conflitto mondiale l’isola venne dotata lungo le coste, vista la sua posizione strategica, di una imponente rete di fortificazioni militari, in gran parte ancora oggi conservate.

Flora e fauna

Le Isole Egadi hanno un territorio abbastanza brullo ricoperto dalla tipica macchia mediterranea e dalla gariga. Qui si trovano oleastro, lentisco, carrubo, sommaco e euphorbia dendroides. Autoctoni del territorio sono il cavolo marino, la finocchiella di Boccone e il fiorrancio marittimo. A Favignana si possono ammirare i caratteristici Giardini Ipogei realizzati nelle cave di tufo.

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Nel mare si trova la prateria di Posidonia oceanica molto importante per il suo valore ecologico. Inoltre costituisce un prezioso ecosistema, un habitat ideale per la riproduzione di numerose specie ittiche. Infatti, le foglie di Posidonia, offrono nutrimento a pesci grandi e piccoli, che a loro volta rappresentano cibo per altre specie di predatori superiori.

Nell’arcipelago delle Egadi ci sono una grande varietà di specie marine e una ricca avifauna. Tra questi uccelli ricordiamo il falco pellegrino, l’aquila del Bonelli, il biancone, il pellicano, il fenicottero rosa, la berta, l’uccello delle tempeste, i barbagianni, il gabbiano reale e molti altri. Nei fondali vivono animali erbivori come i ricci, cernie, saraghi, polpi, aragoste, calamari. Scendendo in profondità si trovano le gorgonie rosse e gialle, le spugne e colonie di antozoi come il falso corallo, la margherita di mare che ha l’aspetto di un fiore di colore giallo. Fra le rocce trovano rifugio i pesci come la murena ed il gronco. Tra gli abitanti di queste splendide acque vanno ricordati anche l’ombrina, la razza, il tonno, che giunge in queste acque per riprodursi. Su queste isole sono stati avvistati anche alcuni esemplari di foca monaca.

La gastronomia

Nella cucina egadina i principali protagonisti sono il pesce e le tipiche verdure presenti nella dieta mediterranea. La cucina dell’arcipelago risente delle influenze di tutti i popoli con cui queste isole sono venute a contatto nel corso dei secoli, in particolare arabi e spagnoli. Questi piatti sono stati rivisitati dall’arte culinaria locale che li hanno fatti sposare con i sapori tipici delle Isole Egadi.

I piatti tipici sono sicuramente il couscous di pesce, le frascatole, gli spaghetti con i ricci, con le patelle con l’aragosta; le sarde e la pasta con le sarde. La nunnata e pani cunzatu cioè pezzi di pane conditi con prodotti locali e genuini. Nella cucina delle Egadi sono immancabili i piatti a base di tonno come: le polpette di tonno, gli spaghetti alla bottarga, la tunnina in agrodolce. Tra i dolci più conosciuti abbiamo le cassatelle ripiene di ricotta e scaglie di cioccolato; i tradizionali cannoli e la cassata siciliana. Non manca l’ottima granita di limone e il liquore locale alle erbe.

Le feste popolari

Tra le feste popolari più importanti delle Egadi ricordiamo:

  • La festa di San Giuseppe il 18-19-20 marzo in onore del Santo Patrono di Marettimo ma viene festeggiata anche a Levanzo e Favignana. La sera di San Giuseppe si svolge il rito della Duminara, durante la quale si bruciano in piazza tre fascine di legna che simboleggiano i componenti della Sacra famiglia. La tradizione vuole che nelle case si allestisca l’altare di San Giuseppe e si preparino i panuzzi. Dei panini con una forma e una dimensione particolare che vengono benedetti. Secondo la tradizione popolare questi panuzzi hanno il potere di calmare il mare in tempesta se gettati in mare dai marinai in pericolo o dai loro famigliari preoccupati per il loro destino. Inoltre durante questi tre giorni sono organizzate processioni, concerti della banda per le vie del paese, giochi e spettacoli.
  • L’Assunzione il 14-15 agosto a Favignana e Marettimo dove ha luogo la suggestiva processione di barche in mare in onore dell’assunzione della Vergine Maria.

Le feste tipiche di Favignana

  • La festa del Santissimo Crocifisso il 14 settembre a Favignana. Questa ricorrenza affonda le radici in una leggenda che risale ai primi del 1400 secondo la quale venne ritrovata in una grotta di tufo un’immagine del Cristo in Croce. Nel 1837 Favigana fu colpita dal colera, così gli isolani decisero di portare la Croce in legno sulla quale è riprodotta l’effige ritrovata nella grotta nella Chiesa Madrice, chiedendo l’intercessione per mettere fine alla piaga che stava colpendo la comunità. La grazia fu ricevuta e da quel momento il Crocifisso rimase nella chiesa. Da allora il 14 settembre il Santissimo Crocifisso viene portato in processione per le vie del paese. Inoltre si organizzano i fuochi pirotecnici che si possono ammirare nella spiaggia la Praia.
  • La Madonna del Rosario la protettrice dei pescatori. Viene festeggiata con una processione la prima domenica di ottobre e che termina al porto dove i pescatori suonano con le loro imbarcazioni in onore della Madonna.
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