La Collegiata di Santa Maria Assunta a San Gimignano

La Collegiata di Santa Maria Assunta o Duomo di San Gimignano si trova in Piazza Duomo. E’ situata in cima a una scalinata da cui domina il lato occidentale dell’omonima piazza. E’ un classico esempio di architettura romanica in Toscana.

La storia della Collegiata

Lo sviluppo della chiesa riflette la crescita e l’evoluzione della città. In origine era una semplice Pieve costruita intorno al 1000. Venne poi elevata a Propositura nel 1056 per volere del Papa Vittore II. La sua solenne consacrazione avvenne nel 1148 ad opera del Papa Eugenio III mentre tornava a Roma lungo la Via Francigena. Tale avvenimento è ricordato in una lapide murata in facciata.

Nella seconda metà del XII l’autorità e la potenza di San Gimignano crebbero ancora e la cittadina riuscì a conquistare l’autonomia comunale affrancandosi dal suo antico signore, il vescovo di Volterra. In questo periodo, la Collegiata ha goduto di numerosi privilegi sanciti con Bolle e decreti papali. Queste attenzioni alla chiesa di San Gimignano indussero anche le autorità locali ecclesiastiche e laiche ad intervenire per renderla sempre più degna della sua fama e più splendido luogo di culto. Così nel 1231 fu realizzato il choro plebis, nel 1239  il podestà di San Gimignano deliberò lo stanziamento della somma per completare la facciata affidando i lavori a Matteo Brunisemd. Verso la metà del XII secolo il complesso ecclesiale comprendeva anche il chiostro, un palazzo usato per le riunioni del consiglio generale, un campanile e un dormitorio con porticato.

La Collegiata dal XIV secolo

Nel corso del XIV secolo la chiesa continuò ad essere arricchita di opere d’arte. Nel 1356 venne affrescata la parete di sinistra da Bartolo di Fredi che nel a367 affrescò con le Storie dell’Antico Testamento le pareti della navata. La chiesa fu elevata a Collegiata nel 1471, grazie anche agli abbellimenti. In questa occasione vennero progettate sei cappelle del transetto, la nuova sacrestia e un nuovo ampliamento del coro che fu portato alle attuali dimensioni. Nel 1458 Giuliano da Maiano fu chiamato per la costruzione della cappella di Santa Fina. Il cui interno venne affrescato da Domenico Ghirlandaio mentre l’altare è opera di benedetto da Maiano. Nel 1477 venne costruita anche la cappella della Santissima Concezione.

Nel 1575, la Collegiata fu dedicata a Santa Maria Assunta, durante la sua seconda consacrazione a seguito dei lavori di ristrutturazione. Nei secoli seguenti la crisi economica e demografica che investì anche San Gimignano non consentì la realizzazione di alcun intervento degno di nota. Nel 1632 il loggiato venne trasformato in battistero. Successivamente nel 1893 vennero iniziati i restauri dell’edificio.

La Collegiata all’esterno

La facciata del Duomo di San Gimignano è in stile romanico. Posta in cima a una larga scalinata, risale al Duecento. Al termine della scalinata si trovano due porte con arco e lunetta monolitica a tutto sesto e con la ghiera decorata a cordone. Posto al centro della facciata è presente un grande occhio in pietra sagomata, la cornice è decorata con un motivo a  foglie. Successivamente la facciata venne rialzata con l’uso del laterizio e vi vennero aperte anche altri due occhi posti ai lati dell’occhio centrale e quasi in linea con i portali di accesso. La facciata, come la vediamo oggi,  è il frutto del cambio di orientamento della chiesa, avvenuto nella seconda metà del XII secolo. Questo intervento si nota nel raccordo con i fianchi della chiesa.

Le fiancate della chiesa mostrano i segni di più fasi costruttive. La prima fase, corrispondente alla chiesa consacrata nel 1148, presenta una muratura in bozze di calcare, arenaria e travertino disposte a filaretto e murate con malta. Nella fiancata meridionale è visibile una porta chiusa da un pilastro del chiostro che metteva in comunicazione il presbiterio con il dormitorio. Dopo il 1239 le fiancate furono rialzate mediante l’uso del cotto.

Sui fianchi della Collegiata sono presenti sette monofore simmetriche con arco a tutto sesto. Quelle della parte meridionale si differenziano perché hanno la ghiera decorata con un motivo a zig-zag.

L’interno della Collegiata

Gli affreschi delle due navate

La collegiata all’interno è costituita da tre navate, coperte da volte affrescate e separate da file di colonne.

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Lungo la parete di destra troviamo Storie del Nuovo Testamento, affreschi attribuiti alla Scuola di Simone Martini, e sulla sinistra Storie del Vecchio Testamento ad opera di Bartolo di Fredi.

Le scene vanno lette partendo da sinistra. Bisogna poi procedere dall’alto verso destra per ognuno dei tre livelli presenti. Il Vecchio Testamento comincia con la Creazione del Mondo, per poi proseguire con la Creazione dell’Uomo,  Adamo nel Giardino dell’Eden e la Creazione di Eva. L’ultima scena in alto mostra Adamo ed Eva che mangiano il frutto proibito. Per continuare a leggere le storie, dovete passare al secondo livello ripartendo dall’estrema sinistra, dove incontrerete l’espulsione di Adamo ed Eva dal Giardino dell’Eden, le vicende di Caino ed Abele,  la Costruzione dell’Arca di Noè,  l’Entrata degli animali nell’Arca, il Sogno di Giuseppe, Storia di Giuseppe in Egitto, l’Attraversamento del Mar Rosso e Mosè sul Monte Sinai.

Sulla navata destra della Collegiata gli affreschi sono distribuiti su tre fasce orizzontali divisi nelle sei campate della navata. Nella fascia più alta è contenuta nelle sei lunette, dall’ingresso verso l’altare l’Annunciazione, la Natività di Cristo, lAdorazione dei Magi, la Presentazione al Tempio di Gesù, la Strage degli Innocenti e la Fuga in Egitto. Gli episodi proseguono nella seconda fila dove troviamo la Disputa al Tempio, il Battesimo di Gesù, le Nozze di Cana, la Resurrezione di Lazzaro, lEntrata in Gerusalemme e Gesù accolto dalla folla.

Nel terzo registro si possono ammirare l’Ultima Cena, il Tradimento di Giuda, il Bacio di Giuda, la Flagellazione, l’Incoronazione di spine e l’Andata al Calvario. La quinta campata è dedicata alla Crocefissione mentre nella sesta troviamo rappresentati gli episodi post mortem: la Deposizione, la Discensa nel Limbo, la Resurezione e la Pentecoste.

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La controfacciata del Duomo

Sulla controfacciata è presente un grande affresco con il Martirio di San Sebastiano, del 1465, e due bellissime statue lignee di Jacopo della Quercia, raffiguranti l’ Angelo Annunziante e la Vergine Annunziata. La parte più alta della controfacciata è decorata da affreschi di Taddeo di Bartolo raffigurante Il Giudizio Universale con raffigurati a destra i Beati e a sinistra i Dannati, evidentemente ispirati all’inferno dantesco. Nella controfacciata interna della navata centrale è ora inserito il rosone, inaugurato il 31 gennaio 2003, dell’artista Marcello Aitiani.

In una cappella del transetto è collocato il celebre duecentesco Crocifisso ligneo policromo.

La cappella di Santa Fina

La Colleggiata, all’interno della cappella di Santa Fina nasconde un gioiello dell’arte rinascimentale, che ha visto la collaborazione di tre grandi maestri fiorentini: l’architetto Giuliano da Maiano, lo scultore Benedetto da Maiano e il pittore Domenico Ghirlandaio.

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Domenico Ghirlandaio dipinse le pareti della cappella con scene di vita di Santa Fina. Sulla destra, è rappresentata una giovane donna morente sul suo letto di legno, dove alcune violette gialle sono fiorite non appena è spirata e, sulla sinistra, il funerale di Santa Fina con il corteo al seguito a renderle omaggio, e la città di San Gimignano con le sue torri immortalate sullo sfondo. Sulla parete di sinistra sono raffigurati i tre miracoli che fece la santa: la Guarigione della nutrice di Beldia, il Chierico che riacquista la vista e le Campane suonate dagli angeli. Sui pennacchi delle arcate ci sono i Profeti, mentre le lunette sono decorate con i Santi Ambrogio, Nicola, Girolamo, Gimignano e Agostino. Nella volta sono presenti infine i Quattro evangelisti.

Le reliquie di Santa Fina, santa protettrice della città di San Gimignano, giacciono sotto l’altare principale. Realizzato nel 1475 da Benedetto da Maiano. Sopra l’altare è decorata una Madonna con Bambino tra due angeli.

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