San Giovanni Evangelista: il complesso monastico di Parma

La città di Parma presenta numerose chiese che meritano di essere visitate.
Dopo aver visitato la Cattedrale di Santa Maria Assunta, un perfetto esempio di architettura romanica con gli interni completamente affrescati, tra cui ricordiamo la cupola del Correggio e il Battistero di Parma in marmo rosa di Verona e con la base ottagonale che rappresenta uno stile di passaggio tra il romanico e il gotico.
Bisogna assolutamente fare una sosta al complesso monastico di San Giovanni Evangelista, al Convento di San Paolo e alla basilica della Steccata.

Il complesso monastico di San Giovanni Evangelista

Il monastero di San Giovanni Evangelista è un complesso benedettino che risale al X secolo che si trova dietro la Cattedrale di Parma. È formato dalla Chiesa, dal Convento e dalla Storica Farmacia di San Giovanni.

L’abbazia di San Giovanni, costruita nel 980 dal vescovo Sigefredo II, sorge su un precedente oratorio. Rovinata da un incendio nel 1477 venne poi ricostruita tra il 1490 e il 1519 in stile rinascimentale.

La chiesa di San Giovanni Evangelista

La facciata della chiesa di San Giovanni, progettata da Simone Moschino, è realizzata in marmo. È stata costruita in stile manierista all’inizio del Seicento. Alla sua destra si trova il campanile costruito nel 1613. Con i suoi settantacinque metri d’altezza è il più alto di Parma.

La basilica conserva il suo impianto originario romanico. Infatti, presenta una pianta a croce latina con tre navate sulle quali si aprono sei cappelle. L’interno è stato abbellito da artisti di rilievo tra cui Correggio e Parmigianino.
Le opere del Parmigianino sono presenti lungo la navata sinistra. Tra questi spiccano gli affreschi di Sant’Agata e il carnefice è quello delle Sante Lucia e Apollina della prima cappella. Correggio, invece, ha affrescato la cupola con La visione di San Giovanni Evangelista e la lunetta, della porta che conduce al chiostro, con San Giovanni e l’aquila. Queste due opere sembrano ispirarsi alla liturgia benedettina medievale in uso per la festività di San Giovanni Evangelista, come testimonia l’iscrizione intorno alla lunetta.

Tra gli altri affreschi dell’abbazia c’è nell’absidale di destra l’opera di Michelangelo Anselmi che racconta le Storie della vita di san Giovanni da Parma, primo abate del convento le cui spoglie sono conservate in un’urna sotto l’altare.

La cupola di Correggio

Correggio, tra il 1520 e il 1523, affresca la cupola della chiesa di San Giovanni Evangelista con La visione di San Giovanni Evangelista progettando una visione prospettica molto complessa. Infatti, con uno straordinario gioco prospettico, l’artista realizza un immaginario cielo circondato da una corona di nubi sulla quale si trovano gli apostoli intenti a dialogare. Al centro, in un cielo luminoso, si trova la figura di Cristo. Esso è circondato da una luce dorata e raffigurato con la veste agitata dal vento. La sua presenza è percepita solo da San Giovanni, la cui figura  è appena visibile sul cornicione della cupola, al di sotto del cerchio degli apostoli. Infatti, San Giovanni è rappresentato a mezzo busto con le mani aperte verso il cielo e lo sguardo rapito dalla visione.

Il senso di profondità dell’affresco è data anche dalla sapiente gradazione dei colori e dall’uso del chiaroscuro. Infatti, l’effetto di luminoso sfondamento intorno alla figura di Cristo ci fa sembrare che la costruzione sia molto più alta che nella realtà. Questo fa di Correggio un anticipatore delle caratteristiche principali dell’arte barocca. Questo artista è lo stesso che ha affrescato la cupola del Duomo di Parma e la Volta della Camera della Badessa nel Convento di San Paolo.

La spezieria del complesso monastico

Sul retro del monastero di trova l’antica spezieria di San Giovanni. Aperta probabilmente, solo per i monaci, nel 1201 è costituita da quattro sale con scaffalature risalenti ai secoli XVI e XVII, in cui sono collocati piccoli e grandi vasi, fiaschette, boccali e mortai. Questa organizzazione della spezieria risale al 1766, quando i benedettini furono costretti, ad affidarne la gestione ai privati, dalle normative borboniche. Successivamente venne acquistata dal Demanio alla fine dell’Ottocento per poi essere trasformata in museo aperto al pubblico nel 1951.

Nella prima sala, detta del Fuoco, si trovano gli antichi banchi per la vendita e le bilance per la pesa degli ingredienti conservati nei vasi in ceramica e legno. Nella seconda sala quella dei Mortai si possono ammirare gli affreschi nelle lunette che raffigurano maestri della Medicina Antica come Galeno, Ippocrate, Esculapio, Avicenna. La sala delle Sirene, la terza, contiene preziose pubblicazioni mediche. Nella quarta sala è detta del Pozzo o degli Alambicchi perché c’era l’accesso al pozzo con l’acqua e alla cantina dove si conservano gli ingredienti. Qui c’era il vero laboratorio con gli alambicchi e i vari oggetti che venivano utilizzati per la preparazione dei farmaci.

Il monastero

Il monastero di San Giovanni Evangelista di Parma è formato da tre chiostri. Il primo cortile presenta un colonnato in stile ionico. Il secondo, cui si accede dalla sala capitolare, contiene due affreschi del Correggio e nel terzo, detto chiostro di San Benedetto, sono visibili affreschi di inizio Cinquecento.
All’interno del monastero si trova la Biblioteca Monumentale dove sono custoditi dei codici miniati. Questi risalgono al Quattrocento e al Cinquecento e dimostrano l’attività amanuense dei monaci. Inoltre, negli ambienti cinquecenteschi affrescati della Biblioteca sono conservati circa ventimila volumi.

 

Credit immagine di copertina

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