Aliano: meraviglioso borgo in Basilicata

Tra i meravigliosi borghi della Basilicata degno di nota è Aliano. Un piccolo borgo arroccato su una collina argillosa tra Potenza e Matera, il quale domina la Val D’Agri. Il suo territorio è caratterizzato dai calanchi, opere naturali realizzate dall’erosione del vento e della pioggia sulle rocce argillose.

… ed ogni intorno altra argilla bianca senz’alberi e senz’erba, scavata dalle acque in buche, in coni, piagge di aspetto maligno; come un paesaggio lunare… e da ogni parte non c’erano che precipizi di argilla bianca, su cui le case stavano come librate nell’aria”.

Il paese è affiliato all’Associazione Nazionale Città dell’Olio ed è circondato da piantagioni di ulivo. Ricordiamo anche i “Giardini di Aliano” dove si coltivano soprattutto pesche e agrumi.

La storia

Il suo nome deriva dal latino Praedium Allianum, cioè “podere di Allius”, gentilizio romano.

Sin dall’antichità, per la sua vicinanza ai fiumi Agri e Sinni, fu centro importante di scambi tra la civiltà greca, etrusca ed enotria. Alcune fonti parlano di un borgo di pastori esistente già all’epoca di Pirro. Anche se i primi documenti ufficiali in cui compare Aliano sono del 1060. Anno a cui risale una bolla papale che attribuiva al vescovo di Tricarico l’amministrazione del borgo.

Nel Medioevo fu feudo di numerose famiglie. Nella storia recente di questo borgo bisogna ricordare il passaggio di Carlo Levi che durante il periodo fascista fu confinato all’esilio in Lucania per la sua attività antifascista. Proprio qui ambientò il libro “Cristo si è fermato a Eboli” del 1945. Nel paese sono ancora intatti tutti i luoghi descritti nel romanzo e nei vicoli sono incise alcune frasi dell’opera. Nelle sue ultime volontà, Levi , espresse il desiderio di essere seppellito ad Aliano “tra i suoi contadini”.

calanchi-aliano-carlo-levi

Credit immagine

Cosa visitare

Il Museo della Civiltà Contadina realizzato in un vecchio frantoio abbandonato, situato al piano inferiore della casa di Carlo Levi, dove sono conservati antichi affreschi e manufatti tipici della società contadina.

Molto bella è la chiesa di San Luigi Gonzaga, dedicata al santo patrono e costruita nel XVI secolo. Qui sono conservate tele di grande valore risalenti al 1500 che raffigurano la Madonna con Bambino.

Il santuario della Madonna della Stella una piccola chiesa, poco distante dal paese posta in posizione panoramica.

Da non dimenticare è il borgo antico con le particolari case costruite con mattoni crudi di argilla.

Luoghi dedicati alla memoria di Carlo Levi

Il museo storico Carlo Levi dove sono conservati documenti e disegni del periodo in cui l’autore visse in Lucania. Tra le opere sono racchiuse le littografie originali del “Cristo si è fermato a Eboli”, una delle più importanti e coinvolgenti testimonianze sulle condizioni del meridione nella prima parte del ‘900.

aliano-museum

Credit immagine

La casa di Carlo Levi, riaperta dopo il restauro, che l’ha mantenuta così come Levi l’aveva lasciata, vuota ed essenziale. E’ stato inserito solo un video proiettore che fa rivivere, sui muri bianchi, le immagini tratte dai documenti fotografici dell’epoca. Tra cui la casa, l’arte, il cane Barone, i calanchi, le strade, gli orizzonti, i tetti, la storia contadina. Qui i visitatori catturati dalla voce narrante che accompagna le immagini  che scorrono, sfogliano con la mente le pagine del “Cristo si è fermato ad Eboli”

“… la casa dove finalmente dopo pochi giorni… andai ad abitare era, si può dire, l’unica casa civile del paese… Era composta di tre stanze, una in fila all’altra. Dalla strada, un vicoletto laterale sulla destra della via principale, si entrava in cucina, dalla cucina alla seconda camera, con cinque finestrelle, che fu la mia stanza del soggiorno ed il mio studio di pittura”. 

La tomba di Carlo Levi

La Pinacoteca che ospita le opere realizzate da Levi durante il confino. Vi sono conservati dipinti originali, litografie e documenti storici. Nonchè una mostra fotografica permanente sulla vita dello scrittore dalla nascita fino al funerale ad Aliano.

Il Parco letterario “Carlo Levi” realizzato nel 1998 per onorarne la memoria è ricchissimo di oggetti, strade, paesaggi, campagne ed eventi tra cui spettacoli all’aperto o visitare il riallestito set cinematografico del film “Cristo si è fermato a Eboli”.

parco letterario carlo levi

Credit immagine

Curiosità

Il territorio di Aliano è stato anche set cinematografico. Qui sono stati girati il film “Cristo si è fermato a Eboli” del 1979 tratto dall’ononimo libro di C. Levi e “Basilicata coast to coast” di Rocco Papaleo del 2010.

Tra gli eventi che meglio raccontano la storia e la tradizione del borgo di Aliano ci sono il Carnevale e la festa Patronale. Durante il carnevale gli abitanti sfilano per le strade del paese, seguendo la suggestiva strada dei calanchi, con maschere cornute, realizzate dagli artigiani locali. Queste a volte possono apparire minacciose e cappelli colorati accompagnati dalla musica delle fisarmoniche e della “cupa cupa”.

Il 21 giugno, invece, è il momento della tradizionale Festa Patronale di San Luigi Gonzaga. Ogni anno, in occasione del Santo patrono, viene organizzato un ricco programma religioso con eventi musicali e sagre enogastronomiche.

Piatti tipici

I piatti tipici sono semplici ma saporiti; della tradizione locale fanno parte il pane, i pomodori, l’olio, l’aglio, i kurnicchiuli (peperoni rossi), la sauzizza (salame), le pesche e gli agrumi. Le verdure spesso vengono gustate come primo piatto, da sole o accompagnate da legumi o pasta. Ad esempio: fave, cicorie, scorze di mandorla con le cime di rapa, cicoria di campo in brodo di carne.

Candidatura a Capitale Italiana della Cultura

Il Borgo di Aliano ha presentato la sua candidatura per essere nominata dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Capitale Italiana Della Cultura del 2018.

Come abbiamo visto questo piccolo centro urbano incastonato e modellato sugli strapiombi dei calanchi, i cui profumi e tradizioni sono vissuti per secoli ai margini della storia.

Carlo Levi lo descriveva così:

“Il paese non si vede arrivando, perchè scendeva e si snodava come un verme attorno ad un unica strada in forte discesa, sullo stretto ciglio di due burroni, e poi risaliva e riscendeva tra due altri burroni, e terminava sul vuoto”.

Oggi ha tutte le carte in regola per definirsi città d’arte e centro culturale. E’ inserito nei circuiti nazionali de “I Parchi Letterari” che valorizza le straordinarie peculiarità del suo arido paesaggio rendendolo più fruibile ai visitatori attraverso percorsi che mirano a far rivivere il ricordo del grande letterato. Ma anche esaltandone le valenze etnografiche, storiche, socio-antropologiche, gastronomiche ed archeologiche.

Credit immagine di copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *