Favignana: l’isola a forma di farfalla

Favignana è l’isola più grande dell’Arcipelago delle Egadi. Si trova in provincia di Trapani e dista circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia. Favignana è il punto di partenza ideale per visitare le Isole Egadi, da qui si può salpare per visitare Levanzo e Marettimo. E’ possibile visitare l’isola sia in auto che in barca, ma i mezzi migliori sono lo scooter o la bicicletta. In questo modo si possono raggiungere tutte le meravigliose cale e insenature. Si possono fare anche numerose escursioni come la visita ai giardini ipogei o il giro in barca con visita alle grotte marine.

L’isola di Favignana è famosa e molto apprezzata dai turisti per le sue acque limpide e cristalline, le spiagge bianchissime che si alternano alla costa rocciosa. Inoltre l’isola è ricca di bellissime cavità e grotte. Queste  caratteristiche le regalano il soprannome di “Perla delle Egadi”.

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Un’ altra peculiarità dell’isola è la sua forma che la fa sembrare una farfalla adagiata sul mare. Così venne descritta romanticamente dal pittore Salvatore Fiume negli anni ’70. Le ali pianeggianti della farfalla sono divise in due da una dorsale montuosa, di origine calcarea. La cui cima più alta è il Monte di Santa Caterina su cui sorge l’omonimo castello.

Il nome di Favignana, risale al Medioevo, deriva dal latino favonius che significa Favonio, cioè il più conosciuto Fohn, termine con il quale i Romani  indicavano il vento caldo proveniente da ovest. L’isola di Favignana dal 1991 fa parte della Riserva Naturale delle Isole Egadi. L’isola è abbastanza brulla e ospita la tipica macchia mediterranea e la gariga.

Favignana, sin dai tempi della dominazione romana, è stata sede estrattiva del tufo bianco, o meglio di una calcarenite, utilizzato nell’edilizia. Il cosiddetto tufo ha rappresentato una fonte economica importante per gli abitanti dell’isola. La lunga attività estrattiva, presente particolarmente nella parte orientale dell’isola, ha dato origine a particolari fossati o caverne oggi trasformate, specialmente dai privati cittadini, in particolari e suggestivi orti, giardini e abitazioni.

Cosa vedere a Favignana

L’area archeologica di San Nicola

Sull’isola di Favignana sono presenti numerosi siti archeologici. A San Nicola c’è l’antico porto utilizzato già dai Fenici che ospita al suo interno una grotta con graffiti risalenti al paleolitico ed al neolitico. Nella zona di San Nicola si trova il Bagno delle donne, un ninfeo di epoca romana costruito all’interno di una grotta preesistente attorno al II-III secolo d.C. Sono presenti anche un impianto del pescato e di produzione del garum.

Le cave di tufo

Ricche di storia sono anche le cave di tufo, vere e proprie opere d’arte, delle cattedrali scavate dagli esperti maestri nell’ estrazione del tufo chiamati “pirriaturi”. Le cave più spettacolari si trovano nella zona di Scalo Cavallo, Cala Rossa, e Bue Marino. Nelle cave di tufo sono stati costruiti i Giardini Ipogei.

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In questi giardini vennero piantate degli alberi da frutto come mandorle, limoni, arance che si sono amalgamati perfettamente con il tufo.

La Tonnara Florio

Sull’isola si può visitare il museo dell’ex-Stabilimento Florio, che ospita reperti di varie epoche storiche come la “fiasca del pellegrino” risalente al XV sec. contenente del vino e ritrovata nei pressi del Bue Marino, assieme a numerose anfore e attrezzature di diverse epoche. Durante la visita al museo della Tonnara Florio è possibile vedere anche video sulla mattanza donati dall’Istituto Luce. Della famiglia Florio è visitabile anche il loro palazzo in stile liberty.

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Il Castello di Santa Caterina

Il Castello di Santa Caterina si trova sulla cima dell’omonimo Monte. Il Monte Santa Caterina con i suoi 314 metri è il punto più alto dell’isola di Favignana. Il Forte è stato costruito come torre d’avvistamento nel IX secolo d.C. da Ruggero d’Altavilla. Fu ampliato e fortificato più volte, nel XV secolo dal signore dell’isola Andrea Rizzo per contrastare gli attacchi dei Saraceni, assunse la struttura attuale nel 1655.

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Dal 1794 al 1860 venne adibito dai Borboni a prigione, ha ospitato sia banditi che importanti uomini politici. Durante la Seconda Guerra Mondiale venne usato per difendere l’isola, fu dotato di postazioni di artiglieria. Oggi è abbandonato, ma resta un importante luogo ricco di storia per Favignana. Si può raggiungere a piedi percorrendo un sentiero a gradoni.

La chiesa dell’Immacolata Concezione

Il centro storico di Favignana è un borgo medievale ricco di fascino. Difeso dal forte San Giacomo allo stesso livello delle case e dal forte di Santa Caterina situato sul punto più alto dell´isola. Nel centro del paese sorge la chiesa della Madonna dell’Immacolta Concezione. All’interno della chiesa settecentesca sono conservati una statua di marmo raffigurante Sant’Antonio del XVII secolo e un prestigioso crocifisso ligneo del XVIII secolo.

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Le bellissime spiagge di Favignana

Le spiagge di Favignana sono molto belle e accontenteranno i gusti di tutti. Tra i litorali sabbiosi, le coste rocciose, gli scogli raggiungibili con imbarcazione e le suggestive grotte avrete soltanto l’imbarazzo della scelta. Una caratteristica, questa, che lascia al visitatore la possibilità di trovare una varietà marina altrove inimmaginabile.

L’isola di Favignana è tra le poche del Mediterraneo in cui è possibile l’accesso da terra alla maggior parte delle sue numerose baie, calette e spiagge. A Favignana sono presenti spiagge con sabbia fine e dorata come Cala Azzurra caratterizzata da acque cristalline, Lido Burrone una delle poche spiagge attrezzate. La Praia attistante al porto e vicino all’ex stabilimento Florio. I Calamoni dove si alternano calette sabbiose a scogli piatti.

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Particolare è la famosa Cala Rossa che offre sia rocce che sabbia con un mare la cui acqua ha tutte le sfumature del blu e del celeste. Inoltre è caratterizzata dalle cave di tufo. Fare un bagno in questa cala ti farà immergere in uno scenario naturale unico. Tra le spiagge con ciottoli ricordiamo Perveto, Cala Perciata, Cala faraglioni e Cala Rotonda. Da non dimenticare Punta Lunga, Punta Ferro, Punta di Marsala e Punta Sottile da cui si godono tramonti mozzafiato di rara bellezza in cui il cielo si tinge di colori meravigliosi.

Numerose sono le zone che regalano caratteristiche insenature perfette per fare snorkeling. Per chi ama le immersioni da non perdere sul versante meridionale dell’isola, la Secca del Toro, lo Scoglio Corrente e Punta Fanfalo. Per gli amanti dei tuffi imperdibili sono Punta fanfalo, Scalo Cavallo, Grotta Perciata, Bue Marino. Imperdibili sono poi le grotte marine, raggiungibili in barca, come ad esempio la Grotta dei Sospiri, la Grotta degli Innamorati e la Grotta Azzurra.

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La storia di Favignana

I primi insediamenti sull’isola risalgono al Paleolitico. Gli uomini primitivi si insediarono nelle grotte lungo la costa e vivevano di caccia, di pesca, raccoglievano molluschi e frutti. la loro testimonianza più importante la lasciarono nella Grotta del Genovese. Le cui pareti sono ricoperte di preziosi graffiti e pitture che ci raccontano la loro vita quotidiana e la loro sfera spirituale.

L’isola di Favignana era conosciuta da tutti i più importanti popoli dell’antichità che la chiamarono con nomi diversi: Aponiana, Katria, Gilia. Era nota agli antichi greci con il nome Aegusa , cioè  isola delle capre per la loro abbondante presenza sill’isola.

I Fenici si stabilirono a Favignana a partire dall’ VIII secolo a.C.. Infatti le Egadi erano in una posizione strategica per i loro intensi traffici commerciali. Essi si insediarono nella zona nord-orientale dell’isola nota con il nome di San Nicola. Del loro insediamento è rimasta traccia nelle grotte usate come abitazione, luogo sacro e tombe. Qui i Fenici vissero fino al 241 a.C., quando vennero sconfitti dall’esercito romano nella battaglia finale della Prima Guerra Punica. I Romani lasciarono molte testimonianze sull’isola di Favignana come il Bagno delle Donne, una sorta di ninfeo che riceveva acqua dal mare mediante un condotto.

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Il periodo Normanno

Dopo il crollo dell’Impero Romano, le isole caddero prima nelle mani dei Vandali e dei Goti e poi in quelle dei Saraceni. Per finire in quelle Normanne nel 1081. Sotto il regno di Ruggero d’Altavilla Favignana visse un periodo florido.  Le torri saracene furono ampliate e trasformate nei due fortilizi di Santa Caterina in cima alla montagna e di San Leonardo, mentre il forte di San Giacomo fu costruito all’interno dell’ex-carcere in paese. Con i Normanni, le Isole Egadi oltre a pace e prosperità, tornarono alla pratica della religione cristiana che si diffuse in tutto l’arcipelago.

I Pallavicino e i Florio

Nel 1640 Favignana passò al genovese Camillo Pallavicino. Il quale fece opere di bonifica del suolo, introdusse  l’agricoltura, si costruirono le prime case presso la chiesetta di S. Anna. Le grotte, precedentemente utilizzate come abitazioni, vennero trasformate in stalle e fienili.

Nel 1874 le Isole Egadi e la Tonnara furono vendute a Ignazio Florio, anche se già nel 1841. La famiglia Florio rappresentò il periodo più florido per l’arcipelago. Grazie alla Tonnara e alle attività economiche ad essa relative, Favignana divenne la “Regina delle tonnare”.

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Oltre al grandissimo impulso dato all’economia isolana, i Florio cambiarono l’aspetto di Favignana sistemando l’intero arco portuale, costruirono e sistemarono il Palazzo Florio in stile liberty, la Camparia, lo Stabilimento Florio e la chiesetta di S. Antonio affidando i lavori all’architetto Damiani Almeyda.

Dal periodo borbonico a oggi

Dal periodo Borbonico fino al fascismo l’isola fu utilizzata soprattutto come prigione e luogo di confino per gli avversari politici. Durante il periodo borbonico nella fossa di Santa Caterina fu rinchiuso il mazziniano Giovanni Nicotera che venne poi liberato dai Garibaldini.

Durante il secondo conflitto mondiale l’isola venne dotata lungo le coste, vista la sua posizione strategica, di una imponente rete di fortificazioni militari, in gran parte ancora oggi conservate.

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