Palmanova: la città fortificata a forma di stella

Palmanova è la città fortezza ideale. Palmanova, la città fortificata per eccellenza  si trova in provincia di Udine. Costruita dalla Repubblica di Venezia nel 1593, è chiamata la città stellata per la sua pianta a stella a nove punte. Per queste sue caratteristiche dal 1960 è monumento nazionale.

Palmanova è conosciuta come città stellata o città fortezza, due appellativi che già spiegano le sue affascinanti caratteristiche. Viene definita città stellata per la sua pianta poligonale a stella a 9 punte.  Il nome di città fortezza, invece, è legato alle molte fortificazioni situate all’interno dei suoi confini. Per cogliere il fascino di questa città bisogna ammirarla dall’alto. Solo così si può cogliere la particolarità della sua struttura urbana e ammirare un paesaggio suggestivo.

Palmanova: la città costruita sul numero tre

La sua pianta geometricamente perfetta rende Palmanova unica nel suo genere. A forma di stella a nove punte, è circondata da mura e fossati che per circa sette chilometri formano questa cornice così armoniosa. A Palmanova sei strade convergono verso il centro della città dove si trova una piazza, Piazza Grande, a forma di esagono. Questa piazza è un esagono talmente perfetto che al suo interno è facile restare confusi,ci si trova di fronte ad un panorama pressoché identico a 360°.

piazza-grande-esagonale-palmanova

Credit immagine

Palmanova è la città della numerologia, infatti, risulta essere costruita sul numero tre:

  • ha una stella a 9 punte come pianta;
  • 3 cerchia di mura;
  • 3 porte di ingresso;
  • 9 bastioni di fortezza;
  • 18 strade radiali di cui 6 sono le principali che convergono verso la piazza;
  • la piazza centrale esagonale

pianta-di-palmanova

Credit immagine

La storia di Palmanova

La costruzione della fortezza

La Repubblica di Venezia ha deciso di costruire questa città baluardo alla fine del Cinquecento. Per proteggere i suoi confini orientali in Friuli, per difendersi dalle incursioni dei Turchi e dalle mire espansionistiche degli Asburgo. Alla realizzazione del progetto di Palma partecipò una equipe di ingegneri, trattatisti ed esperti architetti militari dell’Ufficio di Fortificazioni di Venezia ispirati dai canoni umanistici e rinascimentali. I veneziani pensarono di affidare il progetto al genio di Leonardo Da Vinci. Il quale però rifiutò perché già impegnato a Milano. Documenti storici affermano che comunque fece una visita al luogo, e chissà, magari anche solo un suo consiglio ha dato origine all’intero complesso. Non sappiamo se effettivamente abbia disegnato anche solo una bozza, magari celata e poi riutilizzata senza il suo nome.

Così il 7 ottobre del 1593 venne posata la prima pietra per la costruzione della fortezza. Questa data fu scelta dai veneziani perché ricordava due eventi importanti nella storia della repubblica di Venezia. Il primo, di carattere religioso, era la ricorrenza di Santa Giustina, che diventerà patrona della nuova città. Il secondo, di carattere civile, era l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi il 7 ottobre 1571. Con la scelta di quest’ultimo avvenimento la Serenissima voleva sancire la funzione della nuova fortezza quale argine alle invasioni ottomane, non solo della Repubblica ma dell’intera cristianità.

Durante il dominio veneto Palmanova fu dotata di due cerchie di mura con cortine e baluardi. Circondate da un fossato e interrotte da tre porte d’accesso protette da tre rivellini. La prima cerchia di mura fu costruita dal 1593 al 1623. La seconda fortificazione venne iniziata nel 1658 con l’innalzamento dei rivellini a protezione delle tre porte d’ingresso e terminò 32 anni dopo, nel 1690. Fu ideata come una vera e propria macchina da guerra. Infatti, la quantità dei bastioni e la lunghezza dei lati sono tutt’altro che casuali, ma si basava sulla gittata dei cannoni del tempo.

porta-palmanova

Credit immagine

Palmanova tra gli austriaci e i francesi

Palmanova rimase per più di duecento anni sotto il controllo della Serenissima. Poi passò dalle mani degli austriaci a quelle francesi per più volte. Durante questo periodo cadde sotto il dominio di Napoleone Bonaparte che fece costruire la terza cerchia di mure, nel 1806, con le cosidette lunette napoleoniche. Nel 1814 Palmanova ritornò agli Asburgo che fecero costruire il Teatro Sociale, destinato a diventare fucina di valori risorgimentali. Nel 1848, dal 24 marzo al 25 giugno, i cittadini della fortezza, con in testa il generale Zucchi, si rivoltarono contro gli austriaci.

Palmanova nella storia contemporanea

Nel 1866, grazie a un plebiscito fu annessa al Regno d’Italia. Durante la Prima Guerra Mondiale fu centro di smistamento e rifornimento per le truppe sull’Isonzo. Nonché sede di ospedali, magazzini e campo di addestramento truppe. Con la sconfitta di Caporetto la città subì gravi devastazioni. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale rischiò di essere distrutta dai tedeschi in fuga.

Con decreto del Presidente della Repubblica, nel 1960, Palmanova fu proclamata monumento nazionale.

Cosa ha reso Palmanova una macchina da guerra

Molte caratteristiche rendono Palmanova una macchina da guerra perfetta. Oltre alle tre cerchie di mura e ai bastioni bisogna sicuramente ricordare “l’invisibilità” della fortezza.

lunette-napoleoniche-napoleone-palmanova

Credit immagine

Infatti, fu costruita più in basso della linea d’orizzonte così da sparire agli occhi nemici. I quali non sarebbero riusciti a definirla completamente avendo sempre molti angoli sconosciuti. Dopotutto, essendo costruita in mezzo alla pianura i rilievi erano lontani e le ricognizioni aeree non esistevano ancora. Inoltre, le mura esterne erano ricoperte di terra e vegetazione che permettevano all’intero abitato di mimetizzarsi.

Un’altra caratteristica da ricordare è la presenza dei rivellini sopra le tre porte d’ingresso. Quando le porte erano chiuse per oltrepassare bisogna salire delle rampe laterali. Così se i nemici fossero riusciti a passare si sarebbero trovati in uno spazio chiuso dalle stesse rampe, in trappola e in balia degli assediati che erano lì in alto ad aspettarli.

Cosa visitare a Palmanova

La città di Palmanova può essere considerata un museo a cielo aperto: l’intera città è infatti testimonianza dell’importanza militare che aveva nel passato. Tra i monumenti che si possono visitare ricordiamo: le porte d’ingresso della città, le cerchie di mura, Piazza Grande, il Duomo, il Museo Civico e Storico della città e il Museo Storico Militare.

Sotto la città di Palmanova c’è una fitta rete di gallerie lunghe oltre 4 chilometri. Sono state costruite sia in epoca veneziana che in epoca napoleonica. Le gallerie di Palmanova permettevano il passaggio dell’esercito tra una fortificazione e l’altra.

gallerie-palmanova

Credit immagine

 

Credit immagine di copertina

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *