Pitigliano: un borgo scavato nel tufo

Pitigliano è un bellissimo borgo della Maremma toscana scavato nel tufo. Si trova in provincia di Grosseto e fa parte del circuito dei Borghi più Belli d’Italia. Infatti, è ricco di arte, storia e cultura. Passeggiando tra le sue vie si rimane affascinati dai panorami mozzafiato e dalle testimonianze delle civiltà che lo hanno abitato nel corso dei secoli.

Il borgo di Pitigliano si trova arroccato su una rupe di tufo alta circa 313 metri sul livello del mare. E’ circondato da burroni dove si trovano grotte e cave scavate nel tufo. Nel fondo valle, ricco di vegetazione, scorrono il Lete, il Meleta e il Prochio.

Pitigliano è soprannominato La Piccola Gerusalemme perché dal XVI secolo all’interno delle sue mura, nel centro storico, ospita una grande comunità ebraica. Inoltre, secondo una leggenda deve il nome ai suoi fondatori, Petilio e Celiano, due romani in fuga da Roma dopo aver rubato la corona d’oro di Giove.

La storia di Pitigliano

La città di Pitigliano ha una storia antichissima che la fa risalire già al Neolitico. E’ con gli Etruschi che inizia la sua vera storia. Ad essi, si fanno risalire i primi villaggi collegati da antiche vie di comunicazione e di difesa, dette Vie Cave, scavate nel tufo e le necropoli dei quali permangono ancora oggi delle tracce visibili. Infatti, questi percorsi si estendono per parecchi metri e sono caratterizzati da alte pareti di tufo. Abitata poi dai romani, a cui deve il nome, divenne un importante centro nel XV secolo.

Nel corso dei secoli passa sotto la dominazione di diversi casati. Tra i quali ricordiamo gli Aldobrandeschi, signori della Maremma per circa mezzo millennio. Nel Rinascimento troviamo la famiglia romana degli Orsini che fece costruire un importante acquedotto.

Del loro dominio è ancora presente Palazzo Orsini che domina su Piazza della Repubblica, la chiesa di Santa Maria e San Rocco e la Cattedrale di San Pietro e Paolo. Successivamente entrò a far parte del Gran Ducato di Toscana. Durante questo periodo la famiglia dei Medici sviluppò l’impianto urbanistico e iniziarono una fase di modernizzazione della città.

Nella seconda metà del Cinquecento, a Pitigliano si rifugiarono gli ebrei dopo le bolle papali del 1555 e del 1569. Nel 1598 la comunità ebraica costruì la sua Sinagoga, che poi venne ricostruita nel 1995. Questa comunità ebbe la sua massima espansione nell’Ottocento per poi diminuire durante il fascismo.

Cosa vedere

Per entrare nella città del tufo i turisti devono passare sotto un arco denominato La Porta. Passando per via Cavour si costeggiano gli archi dell’acquedotto e la fontana delle Sette Catenelle voluta dalla famiglia Orsini così come la Chiesa di Santa Maria e San Rocco che si trova nel quartiere medioevale della città insieme alla Cattedrale di San Pietro e Paolo.  In Piazza della Repubblica domina il Palazzo Orsini dimora dell’omonima famiglia.  Al cui interno ci sono il Museo Archeologico e il Museo Diocesano.

A caratterizzare il centro storico di Pitigliano c’è il quartiere ebraico dove si può visitare la Sinagoga ristrutturata nel 1995 e il cimitero ebraico che si trova nella parte sud del borgo.

Nel Ghetto ebraico il visitatore può immergersi nel passato percorrendo il percorso scavato nel tufo che  conduce all’antico macello Kasher, al forno delle Azzime, al bagno Milkve e a una cantina dove ancora oggi si produce il vino Kasher.

Da non perdere anche il suggestivo percorso delle Vie Cave. Un tour con partenza e arrivo nel centro abitato che si snoda per diversi chilometri intorno al paese e che permette di vistare queste caratteristiche vie scavate nel tufo. Del percorso non fa parte solo il parco Manzi in Via Cava del Gradone dove è allestito il Museo Archeologico all’aperto che si può visitate a parte.

I prodotti tipici del borgo

A Pitigliano si producono un vino e dell’olio d’oliva, ricavato dalla spremitura a freddo, buonissimi. Le vigne del borgo, grazie al tufo vulcanico, producono uno dei vini bianchi più pregiati d’Italia. Infatti, il Bianco di Pitigliano è stato uno dei primi a ricevere la denominazione DOC.  Tra i piatti tipici è sicuramente da provare lo Sfratto dei Goym. Un dolce con cui gli ebrei ricordano la cacciata dalle proprie case da parte dei granduchi di Toscana. Il dolce è preparato con una sottile sfoglia e un ripieno di miele, noci e scorze di agrumi. Della tradizione ebraica ricordiamo anche i vini Kasher.

Oltre ai salumi e ai formaggi tipici della Maremma da non dimenticare sono anche i dolci e i prodotti da forno tra cui il Torsetto con la Bolla, il Tozzetto di Pitigliano, Cialdino dei Tufi e il Tortello dolce di pitigliano.
Il Torsetto con la Bolla è un dolce caratterizzato dal sapore di arancio e chiodi di garofano, ha la forma di rombo e viene adagiato su una piccola frittella che rappresenta la bolla ottenuta in fase di cottura. Il Tortello dolce di Pitigliano, è un dolce di pasta sfoglia ripieno di ricotta e zucchero. Il Tozzetto di Pitigliano è invece simile ai cantucci e il Cialdino dei Tufi è una sottilissima sfoglia aromatizzata all’anice.
Da non dimenticare anche i salati come la focaccia bastarda di Pitigliano, una specie di panettone lievitato a forma di fungo, nel cui impasto ci sono uova, zucchero, acqua, ricotta, vin santo, arancia e vaniglia; la focaccia salata di Pasqua di Pitigliano, una pagnotta con ricotta e cannella e la Migliaccia di Pitigliano, una sottile crespella che viene poi cosparsa di zucchero o di ricotta e quindi avvolta su stessa.

Le manifestazioni

Durante il corso dell’anno a Pitigliano si svolgono numerosi eventi che attirano molti turisti. A Marzo c’è la festa della Torciata di San Giuseppe. Durante questa manifestazione si festeggia l’arrivo della primavera. Durante questa giornata per le vie del centro storico sfila un corteo in costume che arriva in Piazza Garibaldi dove al tramonto viene incendiata una catasta di fascine con un pupazzo di canne chiamato Invernacciu che simboleggia l’inverno.

Altri eventi da non perdere sono l’Infiorata di Giugno per celebrare il Corpus Domini, durante la quale vengono colorate le vie del paese con disegni fatti di fiori e foglie, la festa del Contadino dedicata ai prodotti tipici e la festa della Contea che si tengono ad Agosto. Per arrivare a uno degli eventi più attesi è Settembre Divino, la festa che si diene tutti gli anni durante la vendemmia. Per quattro giorni nelle cantine, scavate nel tufo, si servono vini e prodotti tipici tra musica e intrattenimenti. Infine le tradizionali feste per il Natale e il Capodanno.

 

 

Credit immagine di copertina

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