Piazza della Loggia a Brescia

Piazza della Loggia, realizzata in stile rinascimentale nel XV secolo, è da subito il fulcro della città di Brescia. E’ una splendida piazza di impronta veneziana sulla quale si affacciano diversi edifici, anche essi  di epoca veneziana, tra cui la Loggia, sede della giunta comunale, dalla quale la piazza prende il nome. Le altre due piazze di Brescia da visitare sicuramente sono Piazza Duomo e Piazza Vittoria.

Piazza della Loggia è anche tristemente famosa per la strage del 28 maggio 1974 in cui persero la vita 8 persone e altre 102 persone rimasero ferite. Vicino al punto in cui fu fatta scoppiare la bomba, oggi si trova una lapide commemorativa e la riproduzione del manifesto originale della manifestazione contro il terrorismo neofascista che si stava tenendo quando avvenne l’esplosione.

Il Palazzo della Loggia

A dominare la piazza è il Palazzo della Loggia costruito tra il 1492 e il 1570 con i contributi di artisti come Palladio e Sansovino. Per il rivestimento e l’ornamentazione della facciata venne usata la pietra bianca di Botticino, località vicino a Brescia famosa per le sue cave. L’ordine inferiore della facciata è caratterizzato da colonne affiancate da pilastri che sostengono le grandi arcate intervallate da pennacchi con i busti degli imperatori romani. Inoltre le grandi arcate del loggiato di pianta quadrata sono aperte su tre lati dell’edificio. Fra i capitelli spiccano quelli con intreccio a paniere di una colonna della facciata e di una del portico.

La parte alta della facciata, corrispondente alla fase tardo cinquecentesca del cantiere, ospita grandi lesene adornate che inquadrano finestroni rettangolari disposti in serie. Ognuno dei quali si trova in corrispondenza di ogni arco del loggiato sottostante e ricoprono tutte e quattro le facciate del palazzo. La copertura è in legno rivestita da lastre di piombo, a forma di carena, realizzata nel 1914 al posto del soffitto provvisorio ideato nel 1769 dall’architetto Luigi Vanvitelli. Infatti, il soffitto originale bruciò insieme ai tre dipinti del Tiziano nell’incendio del 1575 che aveva appunto portato alla distruzione del primo tetto. A sfondo del portico è posto un ricco portale affiancato da colonne e da due fontanelle in marmo di Botticino che introduce agli ambienti interni.

L’interno del Palazzo

Il primo piano, originariamente dedicato alle botteghe affittate ai commercianti, è oggi adibito ad uffici e autorimesse. Quello superiore, cui si accede con una prima rampa di scale, è costituito da un’ampia sala per i Consigli Comunali e da altre due sale più piccole quella delle Commissioni e quella dello studio del Vicesindaco. Nel 1902 iniziò la costruzione dello scalone in stile neorinascimentale che si sviluppa in due rampe laterali che salgono al piano più alto.

Al piano superiore si possono ammirare gli affreschi ornamentali risalenti al 1902-1917 realizzati da alcuni pittori bresciani che si ispirarono alla pittura cinquecentesca. Tra questi citiamo “La Brescia Armata” posta sul soffitto sopra lo scalone; la lunetta con “Mercurio e Venere” e “Roma vincitrice” nel soffitto dell’atrio. Nello studio del segretario generale si può osservare il “Ritrovamento della Vittoria Alata”, mentre nella segreteria il fregio con i “Fanciulli danzanti”.

Al piano superiore si accede al vasto salone ottagonale progettato da Luigi Vanvitelli, e per questo chiamato anche Salone Vanvitelliano. Il soffitto in legno è sorretto da otto colonne in mattoni poste rispettivamente ai quattro angoli dell’ambiente, poggianti su altrettanti basamenti marmorei. Il salone presenta al suo ingresso una lunetta contenente l’affresco della cosiddetta “Officina di Vulcano” del Cresseri.

Gli altri edifici in Piazza della Loggia

Su Piazza della Loggia si affacciano altri importanti edifici e gli eleganti portici con la Torre dell’Orologio astronomico.

Infatti, guardando sopra i portici, sul lato meridionale di Piazza della Loggia, si trova la Torretta dell’Orologio costruita fra il 1540 e il 1550 in sostituzione dell’originario Torricello. Qui si trova l’Orologio Astronomico raffigurante le ore, le fasi lunari e i segni zodiacali. Un tempo usato dalla popolazione per scandire i ritmi giornalieri e i raccolti dell’agricoltura sulla base della luna e del rapporto luce / buio. Ai suoi lati i sono quattro angioletti che rappresentano i venti; mentre sopra l’orologio si trovano i “macc de le ure”, chiamati dai bresciani Tone e Batista,  due statue di bronzo che con il martello scandiscono le ore battendo su una campana; da qui deriva la dicitura “matti delle ore”.

A sinistra della Torre dell’Orologio c’è l’edificio del Monte di Pietà vecchio, edificato nel 1484, ampliato un secolo dopo con la costruzione del Monte di Pietà nuovo. I due edifici sono collegati da una loggetta di stile tardo cinquecentesco la cui galleria conduce in Piazza Vittoria. Nella parte inferiore dell’edificio si trova una piccola loggia in stile veneziano divisa in due arcate. La parte superiore invece si compone di una loggetta con 7 piccoli archi e un balcone probabilmente usato come pulpito per le orazioni. Sulle pareti della galleria e sulla facciata verso la piazza ci sono iscrizioni e reperti archeologici di epoca romana, incredibili testimonianze storiche riportate alla luce nel XVI secolo e qui murate e ancora ben visibili.

Qui si trova anche il monumento alla Bella Italia, regalato alla città da Vittorio Emanuele II in memoria dei caduti delle Dieci Giornate di Brescia.

Le statue parlanti di Brescia

Nella piazza ci sono anche tre delle quattro “statue parlanti” di Brescia, cioè sculture di varie epoche sulle quali i bresciani affiggevano messaggi anonimi contro i governanti rendendole così i portavoce della popolazione.  In particolare, sotto il porticato del Palazzo della Loggia è collocata la Lodoiga, scultura risalente alla seconda metà del Cinquecento. Tale statua era considerata dai bresciani come portavoce delle lamentele del popolo, che esprimeva le proprie critiche attraverso biglietti e fogli incollati anonimamente sulla statua stessa o sul muro adiacente ad essa. A fare da contraltare alla Lodoiga vi erano i due “macc de le ure”, chiamati Tone e Batista, posti sulla sommità della Torre dell’Orologio. Data la loro collocazione, sovrastante rispetto alla piazza, erano considerati patteggianti il governo cittadino, in aperto contrasto quindi con la Lodoiga.

Credit immagine di copertina

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