San Terenzo borgo colorato del Golfo dei Poeti

San Terenzo è una frazione del comune di Lerici a cui si può arrivare con una breve e suggestiva passeggiata sul lungo mare. Nato come paese di pescatori è caratterizzato dalla sua atmosfera tranquilla e dalle sue case colorate arroccate intorno al Castello posto su uno sperone roccioso chiude la piccola baia di Lerici.

San Terenzo come le vicine Lerici e Tellaro è meta turistica grazie alle sue splendide spiagge e all’acqua turchese e cristallina del suo mare. Per questo da anni ha ricevuto numerose Bandiere Blu.

La storia di San Terenzo

Il borgo di San Terenzo era già conosciuto in epoca Medievale. Era un borgo di pescatori e marinai, era dedito anche ai traffici del vino e dell’olio. Per questo il suo nome era Portiolo che probabilmente significava “porto dell’olio”. Il nome attuale secondo una leggenda deriva da un certo Terenzio, un ricco pellegrino che veniva dalla lontana scozia e che sbarcò a San Terenzo in epoca medievale. Il quale donò al paese beni materiali e spirituali, e qui fu nominato vescovo di Luni. Un giorno riprese il cammino per proseguire il suo pellegrinaggio verso Roma per visitare le tombe dei SS. Pietro e Paolo, ma fu assalito ed ucciso dai predoni ed il suo corpo venne poi sepolto a San Terenzo ai Monti in provincia di Massa-Carrara. Gli abitanti di Portiolo decisero quindi di cambiare il nome del loro paese in onore del pellegrino che tanto aveva fatto per loro.

La prima citazione risale al 1224, come dipendenza dalla pieve di Trebiano. Era sede di un ospedale e conserva ancora integro il castello quadrangolare del XV secolo, edificato su una preesistente fortificazione del X. Alcuni toponimi della zona rimandono alle Crociate, come la Tomba del Crociato e lo Scoglio di Orlando, spezzato in due dal cavaliere secondo la leggenda.

Numerosi abitanti di San Terenzo si distinsero per il loro patriottismo, soprattutto in relazione alle imprese garibaldine. A ricordo di queste imprese sul lungomare santerenzino c’è una lapide che riporta le parole di ringraziamento di Garibaldi: “Il padrone Paolo Azzarini che la fortuna mi ha fatto incontrare sulla terra italiana dominata da Tedeschi m’ha trasportato su questa d’asilo e di salvamento, trattandomi egregiamente e senza interesse“.

Gli intellettuali a San Terenzo

Come Lerici anche San Terenzo fu meta gradita di molti intellettuali. Tra questi ricordiamo lo scrittore americano Henry James, lord George Byron, Bysshe Shelley e la moglie Mary, il pittore e scultore simbolista svizzero Arnold Böcklin, D.H. Lawrence, Virginia Woolf, Gabriele D’Annunzio che soggiornarono a Villa Magni.

Cosa vedere a San Terenzo

Appena arrivati a San Terenzo ci si trova davanti Piazza Brusacà nella quale le piccole imbarcazioni colorate dei pescatori vengono adagiate all’ombra dei pini. Da qui si possono raggiungere le spiagge e si viene colpiti dalla presenza di due Castelli alle due estremità del golfo. Questi sono collegati da passeggiata sul lungomare lunga circa 2,5 km, che permette di ammirare da un lato le tipiche case liguri dall’altro l’alternarsi di spiagge e scogliere.

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A San Terenzio si può visitare la chiesa di Santa Maria Assunta che secondo le fonti storiche risale al XVII secolo. Rimaneggiata nel 1740, fu ulteriormente oggetto di rinnovamento tra il 1919 e il 1922. L’interno della chiesa è in stile tardo-barocco, è a forma rettangolare con transetto e cappelle laterali. Nell’abside si trova un altorilievo raffigurante i Santi Fabiano, Rocco e Sebastiano del secolo XVI.

A San Terenzo sono famose anche Villa Magni e Villa Marigola.

Villa Marigola

Villa Marigola sorge sulla sommità del promontorio che separa le due insenature di Lerici e di SanTerenzo. Da questa posizione domina la baia di San Terenzo e la spiaggia della Venere Azzurra. La Villa circondata da un bosco di lecci è oggi sede convegni e attività culturali di alto livello.

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La Villa è stata costruita nella seconda metà del XVIII secolo e fu costruia come luogo di villeggiatura dai marchesi Ollandini. Sulla sua terrazza, secondo l’uso ligure, sorgeva un “giardino di agrumi”, ad esso si univano le coltivazioni di viti e ulivi che scendevano fino alla sottostante scogliera. Durante l’Ottocento, con il diffondersi dei giardini all’inglese una parte del parco venne trasformata in un giardino romantico con percorsi che conducono a vedute scenografiche sul Golfo dei Poeti. Da qui infatti, si potevano vedere Lerici, San Terenzo, Porto Venere e l’isola di Palmaria.

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Nel 1926 la Villa venne acquistata e ingrandita dall’armatore lericino Giovanni Battista Bibolini. In questa occasione il secolare giardino d’agrumi assume le geometrie del giardino all’italiana. Nel 1979 Villa Marigola diviene proprietà della Cassa di Risparmio della Spezia che la valorizza come centro di manifestazioni culturali e di congressi.

Nel comprensorio della villa si trova anche un edificio a forma di castello, detto la Torretta. Qui nei primi anni del XX secolo fu ospite il drammaturgo Sem Benelli. Il quale qui scrisse la sua opera più famosa, “ La Cena delle Beffe”, e trovò l’ispirazione per il compimento del “Mantellaccio” e “dell’Amore dei tre re”.

Villa Magni

Villa Magni sorge sul lungomare di San Terenzo. È stata costruita nel XVI secolo come monastero dei Padri Barnabiti. Successivamente ebbe diversi proprietari tra cui la famiglia Magni da cui prese il nome e i marchesi Ollandini. Secondo una storia il ricco proprietario Ollandini,  fu detto “il pazzo” in quanto, per gusti personali, fece tagliare tutti gli ulivi presenti nella proprietà ed al loro posto fece piantare altri alberi tipici del nord Europa come i lecci.

L’importanza di Villa Magni è legata al fatto di essere stata abitata, nel 1822, da Percy Bysshe Shelley e Mary Shelley, quando ancora era patrimonio dei marchesi Ollandini. I quali, forse, la scelsero proprio per il suo aspetto nordico e perché vicina a Lerici dove già viveva il loro amico lord Byron.

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In origine la villa bianca aveva un portico con architettura ad arcate che si affacciava direttamente sul mare. Questo fino al 1888, quando venne costruita l’attuale strada.

Al centro del prato adiacente, facente parte del parco della villa, c’era un piccolo altare in travertino al di sotto del quale si narra Shelley avesse sepolto il suo cane.

Il Castello

Il Castello di San Terenzo si può raggiungere da Piazzetta Brusacà percorrendo via Meneghetti e poi una salita che porta all’ingresso del forte. L’antico maniero arroccato su uno sperone a strapiombo sul mare, cela ad un primo sguardo del visitatore la meravigliosa insenatura della Marinella e l’intima spiaggia di sassolini che ha fatto innamorare tanti poeti. La spiaggia è raggiungibile percorrendo il belvedere ai piedi del Castello.

Il castello di San Terenzo ha la sua origine attorno al 1400. Si tramanda che sia stato costruito come bastione di difesa contro le incursioni dei pirati saraceni, e per questo la grotta che si apre nel promontorio roccioso sul quale sorge il castello è detta “Tana dei Turchi”. Inizialmente era solo un’unica torre quadrata, merlata, alta una decina di metri, ma in tempi successivi fu aggiunta una seconda cinta di mura dal profilo di un pentagono irregolare e dotata, su tre angoli, di altrettante vedette a pianta circolare.

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Il castello è stato ristrutturato in epoche diverse. Le robuste cortine racchiudono una seconda cinta interna, l’ingresso e un torrione a base quadrangolare, con merli piatti a sezione quadrata. Anche la sua funzione è cambiata nel corso dei secoli. Dopo aver assolto alla funzione di difesa del borgo dagli attacchi provenienti dal mare, in epoca più recente divenne complemento difensivo della più imponente fortezza di Lerici, per il controllo di un buon tratto dell’ampia baia. Nel castello si sta realizzando un Museo dedicato ai poeti inglesi Percy Bysshe Shelley e Mary Shelley.

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