Parco Naturale Riviera di Ulisse tra natura e storia

Il Parco Naturale Riviera di Ulisse è un’area protetta compresa nei comuni di Gaeta, Formia, Minturno e Sperlonga. Si estende su una superficie di 434 ettari di area terrestre e 80 di area marina. Il territorio protetto si estende lungo la costa meridionale del Lazio. Presentando paesaggi e panorami da favola in ogni stagione. Qui si possono trovare aspetti ambientali peculiari come promontori, falesie, grotte e fondali ricchi di vita oltre a una vegetazione mediterranea con specie rare ed endemiche. Oltre a importanti resti archeologici, soprattutto di epoca romana, che testimoniano  un intensa attività umana che incessantemente si protrae da 2000 anni, fino ai giorni nostri. Non è certo un caso se già in quelle epoche l’uomo avesse compreso l’unicità di questi paesaggi.

Il Parco Naturale Riviera di Ulisse si divide in tre aree protette:

  • L’area Protetta del Monte Orlando,
  • L’area Protetta di Gianola e Monte Scauri,
  • Il Monumento Naturale di Villa Tiberio e l’area protetta costa Torre Capovento-Punta Cetarola.

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L’area Protetta del Monte Orlando nel Parco Naturale Riviera di Ulisse

L’area protetta di Monte Orlando si trova nel comune di Gaeta ed è gestita dal Parco Naturale Riviera di Ulisse. Il parco ha un’estensione di 89 ettari di cui 59 di area terrestre e 30 marina. Il promontorio di Monte Orlando, parte finale dei Monti Auruncio, si protende nel Golfo di Gaeta terminando con una meravigliosa falesia a picco sul mare.

Il Monte Orlando

Il Monte Orlando è collegato alla terra ferma da un istmo, leggermente collinare dove si trova il borgo con un porto civile e uno militare. Nella parte meridionale termina con un’alta costa rocciosa caratterizzata da spettacolari falesie. Esso è un grosso masso calcareo con pareti a strapiombo per metà circondato dal mare. Il territorio risente dell’azione corrosiva dell’acqua. Infatti, la pioggia penetrando nelle rocce dissolve il carbonato di calcio in esse contenuto dando origine a numerose e tipiche forme erosive.

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Anche il mare ha contribuito nel corso dei secoli a modellare la forma del promontorio con il suo moto ondoso. Ha modellato ed inciso le rocce lasciando tracce fossili, segni riconoscibili dell’antico livello del mare. Infatti, si possono ammirare numerose grotte, cavità e crepacci come la “Grotta del Turco” che evoca scorribande dei pirati saraceni e “Montagna Spaccata” percorsa da una scalinata che porta alla cappellini del Crocefisso, costruita su un masso rimasto incastrato tra le pareti rocciose.

In passato questo luogo è stato considerato un rifugio sicuro da Imperatori e Papi. Questo ha fatto si che oggi siano visibili resti archeologici come il Mausoleo romano di Lucio Munazio Planco del 22 a.C:, il santuario della Santissima Trinità. Oltre a costruzioni militari di origine borbonica come bastioni, grandi polveriere, piazzole di sparo e depositi di munizioni.

Flora e fauna

Il Parco è ricco di numerose specie vegetali e animali. I turisti possono ammirare la bellezza della macchia mediterranea, lecci, lentisco, palma nana, orchidee spontanee, mirto e carrubi secolari. Tra la fauna che abita questi luoghi ci si può imbattere in piccoli mammiferi, rettili e roditori. Tra le svariate specie di uccelli ci sono: civette, gabbiani reali, falchi pellegrini, ghiandaie marine, upupa e rondini alpine.

L’area marina protetta

Il mare circostante è Oasi Blu del WWF per la tutela e la conservazione dell’ecosistema marino, con attività educative, ricreative e di ricerca. Sono vietati la navigazione, l’ormeggio e la pesca. Il fondale roccioso è ricoperto di numerose alghe e popolato da ricci, molluschi, piccoli crostacei, aragoste e stelle marine. qui sopravvive ancora la Posidonia oceanica. Sono presenti anche numerosi pesci tra cui scorfani, cernie, orate, dentici e spigole.

All’interno del parco, oltre alle immersioni subacquee guidate, si può praticare il sea-watching. In particolari periodi dell’anno è in funzione l’acquavideo con imbarcazione a pareti trasparenti.

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L’area protetta di Gianola e Monte Scauri nel Parco Naturale Riviera di Ulisse

L’area protetta di Gianola e Monte Scauri fa parte del Parco Naturale Riviera di Ulisse. E’ sorto nel 1987 tra i comuni di Minturno e di Formia in provincia di Latina. E’ collocato su una lingua di terra che separa i Monti Aurunci dal Golfo di Gaeta. Il Parco si estende su una superficie collinare di 309 ettari, con quote non superiori ai 40 metri, ad eccezione del Monte Scauri con i suoi 123 metri. Il parco comprende anche un’area marina protetta di 17 ettari. Qui è possibile esplorare i fondali, le grotte o semplicemente nuotare in completa tranquillità.

Cosa si può ammirare?

Il clima mite permette di visitare l’area in tutte le stagioni. La stagione più bella è però la primavera quando le piante sono in fiore. Le scogliere a picco sul mare sono infatti colorate dai fiori di ginestre, eriche e gladioli. Il parco ospita anche diverse specie di alberi e piante della macchia mediterranea tra cui la quercia da sughero, il leccio, il lentisco e la roverella.

Passeggiando tra i sentieri si possono incontrare diverse specie di animali come ramarri, uccelli e farfalle. Nel 2009 si è verificata la prima nidificazione dell’assiolo.

Oltre al fascino degli ambienti naturali tra la vegetazione sono presenti alcuni resti di epoca romana. Tra cui la villa del Cavaliere Mamurra, il Tempio di Giano, bacini idrici, fontane e cisterne ed un sistema di scale che degradano verso il mare. Questo testimonia che la bellezza di questi posti fu scoperta più di 2000 anni fa.

Villa di Mamurra a Formia

La Villa di Mamurra fu costruita nel 50 a.C.  per volontà di Mamurra. Facoltoso cavaliere romano, di origine formiana, vissuto in età repubblicana. La villa di Mamurra si estendeva vicino al mare su nove ettari e tre livelli. Oggi rimangono visitabili solo alcune parti. Il livello superiore, dove si trovava il Tempio di Giano, franato nel Medioevo a causa di un dissesto idrologico, era a forma ottagonale. Questa parte, distrutta ulteriormente durante la Seconda Guerra Mondiale, è ora in fase di restauro. Del secondo livello della villa, adibito per lo più a servizi sono oggi visitabili le due cisterne che servivano per raccogliere l’acqua piovana e dove convogliavano le acque dei Monti Aurunci. La cisterna Maggiore e quella delle Trentasei colonne presentano un’architettura innovativa per l’epoca. Al primo livello si trovavano gli alloggi abitativi.

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Gli scavi hanno riportato alla luce anche un passaggio segreto scavato nella roccia. Tale passaggio detto la Grotta della Jannara, collegava la parte superiore della villa con delle vasche termali.

L’area protetta costa Torre Capovento – Punta Cetarola nel Parco Naturale Riviera di Ulisse

Nel Parco Naturale Riviera di Ulisse oltre all’area protetta del “Monte Orlando” e di “Gianola e Monte di Scauri” c’è il “Monumento Naturale di Villa Tiberio e area protetta costa Torre Capovento-Punta Cetarola” nel comune di Sperlonga. Quest’ultima si estende su una superficie di 116 ettari di cui 33 sono area marina e oasi blu del WWF. Qui la vegetazione è mediterranea. La fauna è rappresentata soprattutto da numerose specie di uccelli, in particolare cormorani, gabbiani e falchi pellegrini che nidificano tra le pareti di roccia a picco sul mare.

I resti archeologici

All’interno di questa area, di particolare interesse archeologico è la Villa di Tiberio e l’annesso Museo Archeologico che custodisce statue, reperti e gruppi marmorei legati alle vicende epiche di Ulisse. Rinvenuti nella zona durante i lavori per la costruzione della moderna Via Flacca nel 1957.

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La struttura originaria della Villa di Tiberio era molto imponente. In lunghezza si estendeva sulla spiaggia per più di trecento metri.  I materiali che vennero usati per la costruzione della Villa erano tra i più preziosi e pregiati dell’epoca. All’interno era ornata con numerosi mosaici, decorazioni e sculture. La Villa era dotata di un porto privato e di tre piscine per l’itticoltura offrendo così all’Imperatore Tiberio pesce fresco e pregiato.

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Durante la visita al Parco è possibile percorre un sentiero natura che partendo dal Museo Archeologico aggira il Monte Ciannito, e partecipare ad attività didattiche.

Oasi del WWF

Nelle Oasi Blu del WWF, all’interno del parco, si tengono importanti attività educative e ricreative. Immersioni subacquee guidate, snorkelling e sea-watching. In determinati periodi dell’anno è possibile fare acquavideo con imbarcazione a pareti trasparenti. Inoltre ci sono laboratori didattici di pesca, percorsi natura, campi scuola di studio e di ricerca, escursioni lungo la costa, attività didattiche per scuole.

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